Fondato negli USA dallo psicologo di comunità Sam Tsemberis negli anni ’90, il modello Housing First arriva in Italia nel 2014. Il Network Housing First Italia di cui Nuovo Villaggio è partner, raccoglie 51 membri (enti locali e organizzazioni del Terzo settore) ed è coordinato dalla Federazione italiana organismi per le Persone Senza Dimora (Fio.PSD). Cristina Avonto, presidente di fio.PSD chiarisce:
“Non si fornisce semplicemente un servizio, come potrebbe essere quello di una mensa o di un dormitorio, ma si affianca la persona aiutandola a ricostruire la sua vita, sulla base delle sue possibilità e delle sue esigenze”.
Una ricerca dell’IRES-FVG sulle cause del grave disagio abitativo che caratterizza le persone accolte nei progetti HF evidenzia che il 90% ha problemi di reddito insufficiente o situazione debitoria, l’80% di lavoro precario e mal retribuito. Il 50% ha problemi legati a fratture o conflittualità familiari e il 30% alle condizioni di salute. Molti vivono in alloggi temporanei e insicuri (sfratti, abitazioni non idonee…) e vengono quindi accompagnati dalle equipe in appartamenti adeguati.
Uno studio sui livelli di salute e benessere delle persone in HF effettuato dall’Università di Padova rivela che la salute delle persone migliora progressivamente a distanza di 1, 6 e 12 mesi dall’inserimento.
Buoni anche i livelli di integrazione sociale. Il 72% delle persone “si sente a casa nel luogo in cui vive”, il 50% riesce a frequentare luoghi del quartiere con amici per pranzare o cenare insieme, il 40% frequenta luoghi di culto.
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